Asili nido privati, la trepidante attesa per settembre. Parla la responsabile de “Il giardino delle tate” di Scandicci

1 Agosto 20204min1811
Asilo tate

Negli asili nido privati convenzionati, durante il periodo segnato dalla pandemia non ha regnato un’eccessiva serenità, tanto per andarci con una punta d’eufemismo.

A “Il giardino delle tate” di Scandicci, per esempio – che essendo una onlus vede le entrate e le uscite “affiancarsi” – i mesi di confinamento hanno generato una situazione di preoccupazione sul piano economico, sebbene sia intervenuta in soccorso la “boccata d’ossigeno” rappresentata dai fondi stanziati dall’amministrazione comunale. Peraltro questo asilo può essere considerato un’eccellenza nel settore, poiché, come spiega la responsabile Anna Scaccabarozzi, «siamo un asilo nido un po’ atipico, in quanto nato in seno a un’associazione (Lo spazio delle donne, ndr) che cura il progetto “I bambini delle meraviglie” e per questo siamo in contatto con le asl del territorio affinché indirizzino qui i bimbi che hanno particolari esigenze». La responsabile si riferisce a esigenze in ambito di bisogni educativi speciali, come ritardi nel linguaggio o nello sviluppo evolutivo, condizioni ad esempio riconducibili a forme di autismo. «È fondamentale che frequentino insieme tutti i bambini, così quelli “speciali”, che manifestano qualche disturbo, possono essere aiutati dagli altri», precisa l’educatrice.

Non parliamo, comunque, di una struttura con particolari specifiche rivolte all’autismo: «È un posto semplice, per tutti i bambini – prosegue Scaccabarozzi – dove abbiamo però la possibilità di accogliere anche chi è in difficoltà, perché per nostra formazione abbiamo le competenze per relazionarci con ogni bambino nel modo più adatto». Infatti – per quanto abbiamo capito – non dovrebbe essere il bambino ad adeguarsi a un unico metodo, standard, rivolto a tutta la “classe”, ma dovrebbero essere gli educatori ad adeguarsi al bambino, personalizzando il metodo in base al percorso di crescita del piccolo. Inoltre Anna e il suo staff conferiscono grande importanza alla collaborazione con le famiglie, dando loro supporto per svolgere al meglio il ruolo di genitori fra le pareti domestiche. L’intenzione dell’associazione è, in effetti, diventare un centro per lo sviluppo infantile.

Ma torniamo all’attualità, visto che i nidi, lo scorso 15 giugno, hanno comunque riaperto in veste di centri estivi, con tutte le difficoltà del caso:

 

Il futuro prossimo venturo degli asili nido privati è però, va detto, ancora molto incerto, nel senso che non si sa ancora quante iscrizioni saranno effettuate e senza un congruo numero di esse non può essere garantita a oltranza la sopravvivenza; a “Il giardino delle tate”, per capirsi, che riaprirà l’ultima settimana d’agosto, occorrono almeno quindici iscrizioni per guardare avanti con tranquillità (l’anno scorso frequentavano ventiquattro bambini) ma per adesso troppe famiglie ancora non si sono ripresentate. Del resto la nebbia è ancora troppo fitta sul futuro anche di molte mamme, che finora hanno lavorato, sì, ma che non hanno certezza di cosa sarà da settembre in poi.

La categoria degli asili nido privati è comunque compatta – lo conferma il fatto che Scaccabarozzi si sente a suo modo portavoce delle altre strutture presenti sul territorio – e questo agevolerà il percorso di tante piccole o grandi realtà nella fase di post (speriamo!) pandemia:

di Luca Campostrini


Iscriviti alla Newsletter