Comitato San Michele a Torri: «Vogliamo ambulatorio e acquedotto»
Il comitato di San Michele a Torri riprende a farsi sentire a gran voce dopo i mesi di silenzio indotto dalla pandemia e pone l’accento su due questioni.
«La prima – inizia a spiegare il presidente Massimo Grassi – visto anche la pandemia, richiede una rapida soluzione ed è la riapertura dell’ambulatorio, per cui i vari attori della vicenda hanno mantenuto gli impegni presi il 24 gennaio 2019».
Grassi si riferisce all’assessora regionale alla Sanità Stefania Saccardi e al direttore dell’Asl Toscana Centro Luigi Morello, che si sono attivati per far assegnare un medico alla zona collinare (medico che però può ricevere solo a San Vincenzo e non a San Michele) e per far svolgere i lavori di ripristino dell’ambulatorio di San Michele alla Asl stessa.
«Chi ancora dopo più di un anno non ha mantenuto gli impegni è la nostra pubblica amministrazione – dichiara Grassi -: il nostro sindaco in quella sede prese l’impegno di garantire il ripristino dell’ambulatorio a San Michele. Impegno ancora non portato a termine».
Altra questione che sta a cuore al comitato è la possibilità di portare l’acquedotto a Torri, dopo il «grosso lavoro di mediazione svolto con Comune e Publiacqua in una possibile intesa partecipata anche con i cittadini», aggiunge Grassi. «Adesso che lentamente stiamo tornando alla normalità (dopo l’emergenza sanitaria, ndr) siamo pronti in tutte le sedi e in tutti i modi a far rispettare gli impegni presi».
Sulla notizia che la fiera di Scandicci 2020 si farà, Grassi – che è fra coloro che hanno lavorato per mesi in ospedale nel reparto Covid-19 – chiosa con l’auspicio che «la sicurezza sanitaria sia al primo posto degli organizzatori. Per far rispettare le regole di prevenzione del virus occorrerà tanto personale e questo è positivo, perché permetterà di lavorare a più persone e per più tempo, ma auguriamoci che lentamente il virus si spenga e scompaia, altrimenti il rischio cluster si dilata nel tempo. La fiera è l’evento dell’anno per la nostra città, richiama tante persone da fuori e sicuramente fa bene all’economia».