LA CHIESA CATTOLICA OGGI – Il cammino di Santiago

L’arrivo a Santiago dopo quasi 800 Km
L’argomento “pellegrinaggi” ormai da anni è un aspetto che caratterizza positivamente l’estate di molti italiani. Non solo il pellegrinaggio a luoghi di culto ma anche quello che fa… camminare. In Italia molti frequentano la VIA FRANCIGENA che attraversa la nostra penisola passando anche per la Toscana, con la meta finale a Roma, tracciato famoso fin dal medioevo. E altri sono stati “segnati” per aiutare i pellegrini a percorrerli: es il “Cammino di S. Francesco” (La verna- Greccio), il “Cammino di S. Benedetto” (Norcia-Montecassino) e altri minori.
Dante stesso, a suo tempo, ci racconta che tre sono i cammini dei pellegrini del Trecento: a Gerusalemme, a Roma e a Santiago de Compostela; quest’ultimo il più vissuto all’epoca.
Oggi, come allora, il CAMMINO DI SANTIAGO è il più battuto e il più affascinante nel suo percorso chiamato “Cammino francese” perché inizia alla collegiata di Roncisvalle (confine Francia-Spagna) e raggiunge Santiago de Compostela attraversando la Spagna per 790 km (e denominato dall’UE “primo Cammino culturale Europeo”). Annualmente è percorso da circa 300.000/350.000 pellegrini di tutte le età: giovani, famiglie, pensionati. Tutti i circa 800 km sono segnalati da frecce gialle; ogni paesino o città ha un ospizio per accogliere i pellegrini; sono rifugi parrocchiali, municipali, privati. Molto spartani, perché il pellegrino deve vivere di essenziale ma pieni di umanità e solidarietà.
L’esperienza del pellegrinaggio Compostellano è favolosa e unica nel suo genere; l’ho percorso per due volte interamente e una volta parzialmente a cui aggiungo anche quello portoghese che da Porto arriva sempre a Santiago. I 790 km si percorrono tutti in circa un mese, percorrendo dai 20 ai 30 km quotidiani con fatica, gioia, condivisione, natura, silenzio, amicizia e preghiera per chi lo fa con motivazioni religiose (circa il 75%).
Quando si vive di essenziale, senza condizionamenti, soli con se stessi si ritrova veramente una dialogo interiore eccezionale, con conseguente dialogo con Dio. Perché quando siamo soli, con la fatica e il silenzio riusciamo a stare così bene con la nostra interiorità che riprendiamo a sentire Dio presente nella nostra vita e che cammina con noi.
Nella mia esperienza di pellegrino a Santiago ho visto e vissuto di tutto: personalmente ho avuto la Grazia di vivere con Dio momenti e situazioni straordinarie e così vere da essere rimaste stampate nella mia mente anche a distanza di anni e decenni. Ho visto giovani e adulti piangere di gioia per aver riscoperto Dio e la fede, avere la vita rivoluzionata alla fine del Cammino. Ho conosciuto amici da tutto il mondo con i quali ancora ci si sente perché ogni rapporto che nasce camminando su quei sentieri non muore più.
790 km che non devono impressionare: si fanno! Certo ci vogliono alcune accortezze ma non grande allenamento prima di partire. Due segreti fondamentali: scarponi usatissimi e zaino che pesi non più del 10% del proprio peso corporeo. Poi si va…! La prima settimana si sentiranno dolori vari ma poi si camminerà serenamente e se arriverà qualche vescica ai piedi si cura. Alzarsi all’alba, camminare fin verso ora di pranzo, giungere al rifugio, prender posto, farsi una doccia, riposare, lavare i pochi indumenti, chiacchierare e conoscere altri pellegrini, visitare le bellezze storiche, pregare, cenare, e andare a letto ad orario fissato dal rifugio per rispetto di tutti. Affrontare il caldo estivo che non è torrido, ma anche la possibile pioggia; aiutare un pellegrino in difficoltà e farsi aiutare nel bisogno. Mai incontrerete chi volge lo sguardo altrove se avete bisogno, mai! L’essere umano ha un’indole buona; solo la cattiveria e l’egoismo ci distruggono la vita ma sul cammino questo non esiste e, appunto, ritroviamo il bello di noi stessi.
Giunti alla Cattedrale dell’Apostolo Giacomo a Compostela, dopo un mese di cammino, è indescrivibile l’emozione che si prova nella stupenda piazza davanti ad essa. Abbracci, pianti di gioia, liberazione dei pesi interiori maturati camminando, soddisfazione per l’impresa, lasciarsi andare fra le braccia di Dio. La basilica accoglie tutti con amore e pace mentre si va a ringraziare San Giacomo davanti ai suoi resti solennemente conservati.
Infine, quest’anno è anche l’ANNO SANTO COMPOSTELLANO che cade ogni volta che il 25 luglio, festa liturgica di S. Giacomo apostolo, cade di domenica. Nonostante le restrizioni per la pandemia, aumenteranno notevolmente i pellegrini sul Cammino! Vi invito a fare questa esperienza unica e incredibile; non ho mai sentito nessuno deluso dall’averlo compiuto. E se avete bisogno di tutte le info necessarie, sono a vostra disposizione.
Ultreya… Come dice il pellegrino!!
don Massimo Cardoni, parroco S. Giuliano a Settimo
Le Mesetas lungo il Cammino
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