La messa con l’app antiCovid: come sta andando a Scandicci?

1 Giugno 20204min1489
Chiesa Gesù Buon Pastore

La novità è stata forte, perché quella della religione è una dimensione piuttosto attaccata alla tradizione, ma giorno dopo giorno le persone sembrano adattarcisi con una certa disinvoltura.

L’app ideata dalla cooperativa G-move (composta da sei under 30 e finanziata da Fondazione Noi – Legacoop Toscana e Fondazione Cr Firenze), ormai conosciuta come “Alla messa in sicurezza” è stata avviata da meno di due settimane in tre parrocchie della provincia di Firenze che si sono prestate a fare da “banco di prova” per tre mesi; fra queste, la Gesù Buon Pastore di Casellina a Scandicci. L’app è finalizzata a consentire ai fedeli di assistere alle funzioni religiose nelle condizioni di maggior sicurezza possibile in termini di gestione del contagio da Covid.

Il tutto si basa su sensori che, nel rispetto della privacy e dialogando con l’app, consentono di monitorare in maniera costante il numero di persone all’interno delle chiese; il personale volontario all’entrata sa dunque quanti fedeli possono ancora entrare e quando è invece il momento di fermare gli ingressi. L’app fornisce anche istruzioni su come muoversi all’interno della chiesa rispettando la distanza di sicurezza e va da sé che durante la cerimonia i fedeli devono restare seduti nei posti indicati.

Premesso tutto ciò, quali sono state le impressioni della gente?                          Intanto può essere registrato il gradimento di don Giovanni Paccosi, presule alla Gesù Buon Pastore, secondo cui l’app «sta facilitando una serena esperienza del momento centrale della vita cristiana, che è l’incontro con il Signore nell’Eucarestia».

Per Anna, che segue da più di dieci anni le messe alla chiesa di via Baccio da Montelupo, «all’inizio mi ha dato un po’ fastidio avere a che fare con questa tecnologia, anche perché non avevo capito tanto bene cosa dovevo fare, ma poi devo dire che va bene ed è una cosa importante».

Nessuna diffidenza, invece, neanche all’inizio, per Michela, arrivata in questi paraggi da un paio d’anni: «Sono molto attenta alle opportunità date dai ritrovati della modernità e quindi ho provato a usare quest’app con lo spirito giusto e mi ci sono trovata bene fin da subito».

Sandro, con diverse primavere in più sulle spalle rispetto alle due precedenti persone intervistate e quindi meno avvezzo alla tecnologia, appare più dubbioso: «Un lo so se mi ci troverò bene, son venuto più che altro per la mi’ moglie, ma a me già dover stare con la mascherina e mi pesa parecchio, se poi devo anche stare a sentire i che devo fare con quest’appe (sic), boh…».

Vedremo come questi adattamenti ai tempi che corrono verranno metabolizzati dalle persone settimana dopo settimana; del resto, fino a che dovremo convivere con questa subdola presenza, il Covid-19, tante alternative non ci sono e ogni proposta merita di essere accolta con la massima disponibilità.


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