Le Cinque Terre

1 Aprile 20205min3012
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Il modo migliore per visitare le cinque terre è il treno che parte che parte da La Spezia e in dieci minuti ti porta a Riomaggiore, il primo borgo racchiuso nel Parco Nazionale istituito nel 1999. Gli altri quattro centri abitati si raggiungono in successione e distano tra loro circa 2/3 minuti, si capisci quindi la comodità di utilizzare tale mezzo di trasporto.

L’Unesco nel 1997 ha inserito le Cinque Terre nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità e non appena i vagoni escono dalle gallerie se ne capisce il motivo.

Il territorio scosceso, dalle alte scogliere a picco sul mare, è stato plasmato per secoli dalle fatiche dell’uomo. Quest’ultimo lo ha modellato creando i ciàn, delle strisce di terra coltivabili sorrette da muretti a secco, nei quali ha piantato olivi e vigneti.

Il centro storico di Riomaggiore, primo borgo delle Cinque Terre, si schiude ala fine di un tunnel pedonale abbellito da mosaici e subito s’inerpica lungo una salita fino all’Oratorio di Nostra Signora Assunta in Cielo. Da qui si possono raggiungere facilmente due punti panoramici opposti, dai quali godere di una vista molto suggestiva. Il primo coincidi con i resti del Castello di Riomaggiore e il secondo è il parchetto terrazzato sul pendio opposto.

Camminando sul sentiero si attraversa Corniglia e Vernazza, nello specifico terzo e quarto borgo se si proviene da La Spezia. Il tracciato è lungo quattro chilometri, percorribile in due ore scarse e parte dal centro del paese che si raggiunge in autobus dalla stazione ferroviaria (in alternativa ci sono 377 gradini).

Corniglia infatti, è l’unico dei cinque paesi privo di accesso diretto al mare, arroccato sopra uno sperone di roccia bagnato dalle onde. Il percorso è impegnativo, pieno di saliscendi, gradinate sconnesse e punti erosi dalla pioggia, bisogna percorrerlo con scarponcini, scorte d’acqua e in condizioni meteo buone, tuttavia i paesaggi a strapiombo valgono la fatica. Vernazza, allungata su una stretta porzione di pietre al culmine delle quali svetta la torre circolare del castello dei Doria con la suggestiva terrazza panoramica.

Risalendo sul treno per raggiungere l’ultima delle Cinque Terre: Monterosso, tra tutte è quella che più assomiglia a una località di villeggiatura per via delle sue spiagge, il lungomare, il il centro pianeggiante, l’ampiezza delle baie che la accolgono e il grande convento dei frati cappuccini in posizione dominante.

Manarola, secondo borgo delle Cinque Terre, la baia ospitante il paese è davvero particolare, con gli scogli a ridosso delle abitazioni tinteggiate con colori tenui. Dal porticciolo inizia la comoda passeggiata Birolli di 250 metri circa, a picco sul mare, che aggira Punta Bonfiglio, e regala degli scorci meravigliosi da una parte sul borgo e dall’altra verso Corniglia. Manarola è inoltre famosa per il presepe più grande del mondo. Ogni anno le sagome della natività, dei re magi e dei pastori sono montati sul pendio sopra il paese e, illuminandosi al tramonto, creano un effetto unico, donando vita, luci e colori a una montagna altrimenti sicura e brulla durante l’inverno.

Dalla stazione di Manarola comincia l’unica porzione percorribile della famosissima Via dell’Amore.  In realtà si tratta di pochi metri del famosissimo sentiero che unisce Manarola a Riomaggiore, lungo meno di un chilometro. La frana del 2012 lo ha irrimediabilmente danneggiato e a oggi rimane chiuso fino a data da destinarsi. Sebbene il nome possa far pensare a origini romantiche, in realtà il tracciato è nato per caso, a seguito dei lavori sulla linea Genova-La Spezia degli anni venti. Gli operai avevano creato dei sentieri per depositare l’esplosivo necessario a creare le gallerie. A opera conclusa gli abitanti li hanno trasformati nella via di comunicazione tra i due borghi, altrimenti isolati fra loro in quanto il percorso originario era lungo e impervio. La frequentazione del percorso da parte di giovani coppie di innamorati ne ha poi ispirato l’appellativo.

Il modo migliore per concludere una visita alle Cinque Terre è guardando il tramonto.


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