L’importanza della ciclofficina di Scandicci

Sta divenendo luogo di incontro, di integrazione e di formazione, offrendo al contempo la possibilità di tirocini a favore di minori non accompagnati ospitati da alcuni centri di accoglienza. Tutto questo, ovviamente, insieme alla “qualifica” più evidente, ossia essere un punto di riparazione e vendita di biciclette.
Parliamo della ciclofficina attivata di recente allo spazio GingerZone di Scandicci e legata al progetto “Bici libera tutte”, promosso dall’associazione Le Curandaie in collaborazione con Cospe, Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta), Diaconia Valdese e con il sostegno della Fondazione Cr di Firenze.
Le Curandaie e Fiab hanno tenuto, come anticipato, corsi di formazione teorici e pratici rivolti anche a donne migranti; successivamente ognuna riceverà in regalo una bicicletta che potrà utilizzare liberamente per vivere la quotidianità in modo sostenibile.
Già, perché la ciclofficina del GingerZone non ha, come descritto fin qui, solo un ruolo sociale, bensì anche ambientalistico: si tratta di un’attività volta a promuovere l’ecomobilità e la tutela dell’ambiente, contrastando l’inquinamento atmosferico – e, mica di secondaria importanza, anche acustico – generato dai mezzi di trasporto a motore endotermico e la conseguente emissione di gas a effetto serra.
Non per niente i cambiamenti climatici sono oggi al centro delle agende politiche nazionali e internazionali, come la recente Cop 26 di Glasgow ha confermato.
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