Pelletteria: profondo rosso. In Toscana -38%

6 Novembre 20203min501
Alan Friedman

«La Toscana è sempre stata la regione dei record produttivi, adesso i nostri sono record negativi […]».

Così Andrea Calistri, vicepresidente di Assopellettieri e titolare dell’azienda scandiccese Sapaf Atelier 1954, commenta i dati presentati durante l’evento “Covid-19, elezioni americane e commercio internazionale: quale futuro?”, in cui Assopellettieri ha voluto fare il punto della situazione insieme al giornalista Alan Friedman (nella foto).

Ed eccoli, i dati, secondo il centro studi Confindustria Moda: nel primo semestre del 2020, in Toscana il settore dei prodotti della pelletteria e della concia ha registrato una flessione del 38% rispetto al primo semestre 2019, passando da un fatturato di oltre 2,8 miliardi di euro a poco meno di 1,8 miliardi.

Fa ancora peggio la provincia di Firenze: con un -40,6% (su una media italiana del -30,6%) il distretto fiorentino passa da un fatturato di poco più di 2,3 miliardi di euro a poco meno di 1,4 miliardi.

L’area fiorentina, che accoglie il distretto del lusso (leggasi Scandicci), resta comunque in testa alla classifica delle province (staccando di circa 300 milioni la provincia di Vicenza) e da sola rappresenta circa il 30% del fatturato totale nazionale nel settore.

«Siamo di fronte a un cambiamento di paradigma accelerato dal Covid – ha detto Friedman -. Sono convinto che fra la primavera del 2020 e quella del 2022 avremo fatto un salto di tecnologia che normalmente avremmo visto in dieci anni. I vincitori di questa sfida non saranno solo coloro che fanno prodotti di qualità, ma coloro che saranno capaci di comunicare il valore della sostenibilità e di utilizzare in maniera efficace le piattaforme digitali. Non parlo solo di e-commerce ma di tutti i contenuti digitali necessari: è necessario che le piccole e medie aziende imparino a sfruttare in maniera efficace strumenti come i social media che rappresentano un panorama di occasioni concrete. E la chiave, a mio avviso è fare squadra: se non si apre alla possibilità di fare sistema non ci sarà la massa critica necessaria per stare in piedi nel mondo del 21° secolo».

«I danni del Covid in Toscana sono nei numeri – ha aggiunto Calistri –, basta guardare i dati relativi alla cassa integrazione che ha subito un aumento senza precedenti rispetto al 2019, con un incremento del 3371% (884,6% la media nazionale), passando da poco meno di 420 mila ore a quasi 14,5 milioni».

 


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