Rosso Canyon: tra i parchi del Utah, Colorado e Arizona

15 Marzo 20207min1609
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Lungo i panorami più spettacolari del West fra canyon, colonne, archi e formazioni di arenaria mozzafiato, passando per lo Utah, il Colorado, l’Arizona, dove nasce il mito americano.

Sembra di stare in un film western, un itinerario magnifico, da scoprire tutto in auto. Le distanze sono grandi nel lontano West e le strade così suggestive da essere un’attrazione di per sé. Cominciando dallo stato dello Utah che offre una concentrazione davvero sorprendente di meraviglie naturalistiche a cominciare dal famoso Bryce Canyon. Qui l’erosione dell’acqua si è divertita a scavare forme bizzarre nell’altopiano calcareo dando vita agli “hoodood”, pinnacoli rosso fuoco dove si aggirano simpatici ma mordaci scoiattoli. I punti panoramici all’interno del parco offrono anfiteatri di hoodoos di una bellezza mozzafiato. E per chi vuole toccare con mano i giganti rossastri, ci sono tante escursioni da fare a piedi o a cavallo che scendono lungo i ripidi sentieri. Proseguendo si attraversano le cupole rocciose del Capitol Reef National Park, un parco minore che regala però chicche imperdibili. È il caso dell’oasi Fruita, una fertile valle lungo la Route 24 dove abbondano frutteti. Qui ci si può fermare per raccogliere gratuitamente deliziose ciliegie, pesche e mele a seconda del periodo. Poco più avanti meritano una sosta le incisioni rupestri lasciate oltre mille anni fa dalle tribù indiane. Spostandosi ad est, si va incontro alla quintessenza stessa della wilderness americana. Il paesaggio si fa aspro e la strada costeggia strapiombi da pelle d’oca.

Si avvicina Canyonlands, lo sconfinato parco attraversato da due fiumi, il Green River e il Colorado. Prima di accedervi è consigliabile fare una piccola deviazione in direzione Dead Horse Point, per ammirare l’incredibile visita sull’ansa del Colorado che serpeggia fra le alte rocce. Qui furono girate le scene finali di Thelma & Louise e, guardando in fondo al canyon, un brivido corre lungo la schiena.

Proseguendo verso la parte nord si trova Island in the Sky, che come dice il nome stesso, è una vera e propria isola nel cielo. Di fronte agli occhi e sotto i piedi, con uno strapiombo di oltre 600 metri, si ha un susseguirsi infinito di altopiani, stratificazioni sedimentarie e architetture di roccia da restare senza parole.

In macchina si percorre la Scenic Drive e si raggiungono i punti panoramici, dove un tempo indiani e cowboy correvano a cavallo a seguito delle loro mandrie. Riprendendo la 191 si arriva ad Arches National Park, uno dei più piccoli ma famosi parchi del west. Le prime sene di Indiana Jones e l’ultima crociata rendono merito a questo deserto di pietra che alterna massi in bilico su strapiombi e rocce in equilibrio precario, che sembrano cadere da un momento all’altro. Il lavorio incensante dell’erosione si è associato alla presenza di sale nel sottosuolo che ha portato l’arenaria a consumarsi fino a formare archi, pinnacoli e curiose formazioni. Tutto il parco è comodamente visitabile in auto, ma ci sono dei punti che vale la pena visitare a piedi, i trail più impegnativi conducono agli archi più famosi come il Delicate Arch, che compare sulle targhe dello Utah, e il Landscape Arch, una finestra larga quasi 90 metri. Imperdibile è il Double Arch, da ammirare dal basso per comprenderne l’imponenza. Il resto si può ammirare dall’auto come in un safari.

Lasciata la 191 e presa la 666 si sconfina in Colorado, è piacevole guidare su queste strade che attraversano cittadine da Far West come Cortez: una sfilata di case in legno basse e squadrate dove si aggirano cow boys, sceriffi e indiani fra liquor store, steak house e saloon. A poche miglia si raggiunge Mesa Verde, un altopiano che conserva spettacolari esempi di villaggi pueblo ancestrali. Qui gli indiani anasazi si insediarono intorno al VI secolo e vi rimasero per 700 anni, coltivando i fertili campi e scavando i loro villaggi sulle pareti dei canyon. Fra i più belli ci sono Cliff Palace, Balcony House e Long House.

Lungo la Scenic Byway 163 si arriva in Arizona fra rosse colline punteggiate da ciuffi di vegetazione e rocce che sembrano sculture. Fra queste c’è Messican Hat, un grande masso che ricorda un uomo messicano con sombrero e poncho. La strada che collega lo Utah all’Arizona prepara gradualmente allo spettacolo dei monoliti che il cinema western ha reso mitico. Ed ecco finalmente lo skyline più leggendario d’America disegnato da grattaceli e torri di pietra. La Monumenth Valley, è una visione struggente, soprattutto dall’alba al tramonto, ed è il cuore della riserva indiana Navajo, quasi uno Stato nello Stato con proprie leggi e usanze. Nei dintorni di Page e del Lake Powell si trova un vero e proprio tesoro nascosto gestito da Navajo. Si chiama Antelope Canyon ed è uno stretto corridoio di arenaria modellato nei secoli dal vento e dall’acqua dove la luce del mezzogiorno crea giochi di luce surreali. Si accede a bordo di jeep guidata dagli indiani che fanno da guide all’interno del canyon. Ultimo ma non per importanza, il famoso Grand Canyon, una frattura di 446 km scavata dal fiume Colorado che attraversa la storia della Terra per ben 1.8 miliardi di anni. Sono tanti i modi per visitarlo, ma quello più suggestivo è in volo. Magari a bordo di un elicottero che scende fra i rims per trovarsi faccia a faccia con sua maestà la Natura.


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