Scandicci ai tempi del virus: proviamo a cambiare “immagine”!

13 Aprile 20204min1056
Tricolore auditorium

Travolti da questa terribile emergenza sanitaria globale, ognuno di noi affronta le proprie giornate tra incombenze familiari, impegni lavorativi, preoccupazioni quotidiane e convivenze più avvolgenti.

La quotidianità che anche a Scandicci abbiamo vissuto prima di tutto questo è adesso sempre presente, ma amplificata da incertezze, paure, ansie e stress correlati.

Il senso di responsabilità nazionale prende il sopravvento e quindi ognuno a modo proprio cerca di mettersi a disposizione, ed è qui che si esplicita la disponibilità e l’umanità dell’italiano. Ci sentiamo più patriottici e ci uniamo per far barriera al comune nemico; questa la risposta della nostra “pancia”. 

Ma fuori dall’impulso istintivo, riflettendoci, immaginiamo un orizzonte che vedrà trasformate le nostre abitudini.

Siamo un popolo con grandi passioni e pieni di fantasia, sempre ben disposti a trovare il lato positivo delle cose e speranzosi anche in questa quarantena di trovare il momento giusto per una positività a questa assurda situazione e far tesoro di quanto finora abbiamo considerato quotidianamente marginale come la nostra salute e la gestione delle nostre abitudini a scapito del tempo che abbiamo a disposizione.

Scoprire una Scandicci in cui si può vivere con ritmi rallentati, attenzioni maggiori alla gestione della casa e della famiglia possono essere davvero degli spiragli per aprire nuovi orizzonti sulla scelta della propria qualità di vita. 

Riscoprire con attenzione il proprio quartiere, girando a piedi – solo naturalmente ove necessario, sempre nel rispetto delle misure di contenimento governative! – e osservando angoli di Scandicci che non avevamo mai guardato attentamente per la fretta e la continua abitudine di andare in automobile; oppure riscoprire il gusto di cucinare, evitando di demandarlo a cibi pronti o consegnati a domicilio.

Qualche spiritoso, poi, ha lanciato sui social un punto di osservazione in merito alle signore, le quali in questo periodo e a seguito della chiusura dei parrucchieri, faranno “sfoggio” della loro originale tonalità di capelli, svelando, per esempio, chi è davvero bionda di natura: per quanto bizzarro, ma ovviamente adeguato a sdrammatizzare questi giorni, è stato infatti notato che anche a Scandicci l’attualità ha stravolto le abitudini di tante donne che affollavano saloni di bellezza.

Già da metà febbraio, quando il problema coronavirus era considerato solo cinese e ci si preoccupava, appunto, delle persone originarie del colosso asiatico che ritornavano dal loro capodanno, i saloni di bellezza a conduzione cinese, frequentatissimi da tante signore per manicure speciali e messe in piega veloci e a buon mercato, erano stati snobbati, criticando aspramente i lavoranti, fino allora elogiati, in quanto possibili portatori del virus.

E così siamo stati spettatori della spontanea serrata di questi esercizi commerciali, che i diretti concorrenti, italiani, sulla piazza del nostro Comune da tanti anni, avevano accolto fregandosi le mani pensando di riacquistare la clientela che in maniera silenziosa e senza esserne fiera li aveva frequentati sempre meno.

Gli addetti ai saloni di bellezza cinese, si sa, sono veloci e nonostante non si voglia pubblicamente riconoscerlo spesso sono anche bravi. Ammettere però la frequentazione di questi luoghi – notoriamente economici – non è motivo di orgoglio e quindi, molto spesso, nessuna delle assidue frequentatrici lo confidava alla conoscente o alla vicina di casa, con la quale cercava di mantenere l’immagine del suo “status”. Adesso il Covid-19 sta candidamente togliendo il velo a questi retroscena di vita cittadina.

di Lucia Berni

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