SCANDICCI (E FIRENZE) SECONDO ME… “La vita è come via Baccio da Montelupo: attraversala pure, ma non pensare di costruirci sopra due rotonde”

26 Aprile 20216min1757
ponte a greve generale rev

Il 23 maggio 2019, ossia solo 3 giorni prima delle ultime elezioni amministrative, la giunta comunale fiorentina approvò (forse in fretta e furia) il progetto definitivo dell’adeguamento della viabilità nell’area del Viadotto dell’Indiano, via Baccio da Montelupo e Ponte a Greve.
E cosa c’entra Scandicci?
La zona maggiormente interessata, oltre alla parte finale dello svincolo del viadotto dell’Indiano, è proprio il tratto di via Baccio da Montelupo che collega Firenze con Scandicci e che, ovviamente, viene percorso giornalmente, soprattutto dagli abitanti scandiccesi.
Il provvedimento che riguarda la rotonda che verrà costruita all’intersezione del viadotto dell’Indiano con via Baccio da Montelupo è un intervento che serve, ma… da almeno 20 anni. In poche parole è il classico intervento che non si capisce come mai nessuna legislatura precedente abbia preso seriamente in considerazione, nonostante le code infinite che si formano in determinate ore del giorno dalla fine degli anni novanta.
La cosa che sembra improponibile, però, sono le due rotonde che dovrebbero essere costruite sul terrapieno su cui “poggia” via Baccio da Montelupo nel tratto che va dal ponte a Scandicci (o viceversa per chi lo vuole “vedere” da Casellina).
Forse i più non sanno che, circa 20 anni fa, esisteva un progetto già approvato e presentato alla cittadinanza scandiccese, che prevedeva la costruzione di un altro ponte sulla Greve poco prima della “esse” finale del viadotto dell’Indiano, a senso unico in direzione Scandicci.
La strada successiva al ponte sarebbe arrivata all’attuale rotonda dell’intersezione fra via Baccio da Montelupo e via Minervini, ossia a ridosso del confine fra i due comuni. L’idea non era affatto male, visto che il tratto di via Baccio da Montelupo verso Firenze sarebbe diventato a senso unico con due corsie. In pratica… “Addio code!”, pensammo tutti all’epoca.
Poi… sulla direttrice di quella strada, che rimase solo sulla carta e che non vide mai la luce, si insediò la Cooperativa di Legnaia e il progetto naufragò definitivamente.
Tutto sommato, però, è molto presumibile pensare che la rotatoria prevista all’uscita del viadotto dell’Indiano risolverà sicuramente gran parte dei problemi di viabilità che assillano questa zona oramai da tempo immemore.
Per agevolare poi, ulteriormente, la viabilità verso Scandicci, basterebbe togliere il semaforo dopo il ponte e vietare di girare direttamente in via di Ugnano verso via Pisana. In questo modo si snellirebbe tantissimo anche il traffico in uscita da Scandicci verso Firenze.
E quelli che devono girare verso via Pisana da dove passano?
Partendo dal presupposto che il tempo che passano in fila al semaforo le macchine che girano a sinistra dopo il ponte per immettersi su via di Ugnano (senza scordare l’inquinamento che provocano agli abitanti della zona circostante) è, mediamente, di qualche minuto, la soluzione alternativa, di pochi secondi, sarebbe quella di percorrere via Baccio da Montelupo fino alla rotonda di via Minervini e tornare indietro sfruttando il flusso di traffico altamente favorevole.
Non mi pare un’idea così bislacca, visto i benefici che ci sarebbero per tutti, compresa la salute degli abitanti della zona.
E non sarebbe neanche un’idea così bislacca rispetto a quello che è stato approvato in questo progetto, ossia la realizzazione di due rotonde su via Baccio da Montelupo, una all’incrocio con via di Ugnano e l’altra poco prima della stazione di servizio Q8.
Quando vidi per la prima volta questo progetto pensavo scherzassero, ma, purtroppo, non era così.
Fare due rotonde su un terrapieno (come quello su cui scorre via Baccio da Montelupo), senza neanche la possibilità di spostare il traffico altrove nel periodo della costruzione (considerata l’importanza assoluta di questa arteria), mi sembra una mezza follia.
E il fatto che la prima di queste due rotonde sia stata progettata solo per agevolare la svolta immediata in via di Ugnano per quelli che vengono da Firenze, solo per evitargli di fare un breve tratto di strada, scorrevole come ho già evidenziato prima, mi sembra un’altra mezza follia, che, sommata alla precedente, diventa completa.
La soluzione per decongestionare il nodo di Ponte a Greve e l’area tra i comuni di Firenze e Scandicci, secondo me c’è e, in base alle  considerazioni che ho elencato in precedenza, è sicuramente meno complessa e costosa (stanziati 800.000 euro per la precisione) rispetto a quella che è stata approvata.
Prendendo spunto dal proverbio indiano “La vita è come un ponte: attraversalo pure, ma non pensare di costruirci sopra la tua casa”, allora… cerchiamo di attraversare via Baccio da Montelupo, ed anche più velocemente possibile, ma senza pensare di costruirci sopra due rotonde nel tratto fra Firenze e Scandicci.

di Roberto Vinciguerra, giornalista.


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