Scandicci, i Cinque Stelle dicono “no” alla nuova piazza Togliatti

29 Giugno 20203min7176
Gingerzone

Si delinea sempre più il futuro di piazza Togliatti – o piazza del mercato, per molti scandiccesi -, cuore pulsante, fra l’altro, del commercio ambulante a Scandicci.

Dopo che i vari limiti dell’area si sono manifestati in modo palese – limiti legati al passare del tempo, come l’impianto elettrico rimasto “esanime” per mesi lo scorso anno – il Comune ha trovato le risorse per ristrutturare la piazza e renderla compatibile con le esigenze degli ambulanti che ci lavorano e di conseguenza dei cittadini che fruiscono del “servizio” del mercato. Il progetto, completo di tutte le voci relative alla fattibilità e alla sua realizzazione, è previsto entro fine anno e ancora non si sa se contemplerà un mercato stabile, ovvero con una struttura fissa.

Ma quanto sta emergendo in merito ai 16mila mq della nuova piazza non piace per niente al Movimento 5 stelle cittadino, che tramite il portavoce Valerio Bencini ha espresso tutta la propria contrarietà alla linea della maggioranza.

Linea che, per sommi capi, può essere così riassunta: il Ginger Zone sarà demolito (nella foto); sarà costruito un parcheggio a più piani esterno; sull’area pubblica che verrà venduta all’asta i privati che se la aggiudicheranno avranno l’onere di costruire i volumi edificabili sia di edifici commerciali sia direzionali; sarà aumentato il verde pubblico, con un giardino con giochi per i piccoli, ha detto l’assessore Giorgi a La Nazione.

A questo scenario replica Bencini, che sui social scrive fra l’altro: «Alcuni anni fa fu iniziato un percorso partecipativo con i cittadini, per avere delle indicazioni su come riqualificare la piazza. Ebbene, da nessuna parte uscì l’ipotesi di un parcheggio (…) multipiano come annunciato adesso dall’amministrazione. Riprenderemo gli atti di quel percorso e faremo in modo che siano i cittadini a decidere il futuro della piazza del mercato, che appartiene ai cittadini: ci opporremo in tutti i modi alla vendita all’asta a società private per compiere l’ennesima speculazione edilizia nel cuore della città».

 


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