SCANDICCI SECONDO ME… – Il COVID a Scandicci: male, ma non malissimo…

Inevitabile parlare di COVID in questo periodo. L’impennata di contagi iniziata a metà ottobre (dovuta, a seconda di chi sta scrivendo, soprattutto all’affollamento dei mezzi pubblici coincidente al primo abbassamento delle temperature) ha obbligato le maggiori istituzioni nazionali, Governo e Regioni, a dover prendere nuove contromisure per arginare il contagio.
Rispetto al periodo marzo-aprile va evidenziato come, nonostante il maggiore numero di positivi, le terapie intensive non siano certo al collasso, ma la tendenza ha reso inevitabili i nuovi interventi.
Per quello che concerne Scandicci possiamo valutare come il numero dei contagi nelle ultime 3 settimane (dal 12/10 al 01/11) sia salito in maniera notevole, arrivando a superare, in termini di percentuale rispetto alla popolazione, sia la quota regionale che quella nazionale.
Abbastanza eloquente, sotto questo aspetto, è la progressione settimanale: dagli 84 positivi della settimana 12-18 ottobre, siamo passati ai 143 fra il 19 ed il 25 ottobre, per arrivare ai 288 della settimana 26 ottobre-1 novembre. In pratica contagi più che triplicati nel giro di 21 giorni.
Il dato più negativo, però, riguarda la proporzione fra positivi e la popolazione. Solo nelle ultime due settimane, infatti, è stato contagiato lo 0,86% della popolazione scandiccese, una proporzione nettamente maggiore sia rispetto a quella regionale (0,65%), che a quella nazionale (0,49%).
L’elevato numero di asintomatici, in media con l’andamento nazionale, ridimensiona solo parzialmente il problema, in particolare per quello che riguarda l’occupazione dei posti letto dedicati ai malati di COVID.
Il prossimo abbassamento delle temperature e le inevitabili malattie stagionali che si manifesteranno, potrebbero creare nuovi ed inattesi problemi che, attualmente, possiamo evitare soprattutto attraverso l’adozione di misure più restrittive per le prossime settimane, grazie alle quali possiamo nutrire buone speranze di poter passare in maniera dignitosa il periodo natalizio.
Colgo l’occasione per esprimere, anche attraverso questo spazio, la massima solidarietà al collega Tommaso Germogli, fotografo de La Nazione, per l’assurda aggressione subita la mattina di sabato 31 ottobre mentre stava documentando un servizio sulla situazione degli assembramenti e del rispetto delle norme COVID al mercato settimanale scandiccese. Ennesima dimostrazione che, da questo virus, purtroppo non ne usciremo tutti migliori…
Di Roberto Vinciguerra, giornalista ed esperto in analisi statistica