SCANDICCI SECONDO ME… – Scandicci a Capodanno come “Ritorno al futuro”?

9 Dicembre 20204min2079
Via Donizetti 1975

Negli anni settanta/ottanta c’era un Comune della “cintura” fiorentina che, nonostante l’improvvisa impennata demografica che aveva fatto schizzare il suo numero degli abitanti ad oltre 50.000 unità, era considerato, anche da molti cittadini stessi, un “dormitorio”.

La maggior parte dei lettori over 40 avrà capito che si parla di Scandicci, una Scandicci, ovviamente, lontana anni luce rispetto a quella attuale. Si trattava di un medio agglomerato urbano in piena espansione, senza un’identità precisa, ma con ottimi margini di crescita in prospettiva.

In quel periodo il territorio comunale non offriva particolari alternative alla vicina Firenze per i giovani scandiccesi. C’erano due, anzi tre discoteche, ma le occasioni ed i luoghi per socializzare all’aperto, soprattutto per i ragazzi, erano decisamente pochi rispetto agli spazi creati negli ultimi 15 anni.

Inutile evidenziare come, all’epoca, la città fornisse poche occasioni per uscire la sera, fatti salvi, ovviamente, i giorni della “Fiera”, che ricordo come l’unico “avvenimento” dell’anno, con gli immancabili “fochi” a rendere più speciale il tutto (soprattutto per noi under 14).
Certo, non erano i “fochi di San Giovanni”, ma era pur sempre un bel modo per sentirsi orgogliosi di poter condividere da scandiccesi una storia che arrivava da lontano, come quella della “Fiera” appunto.

Per l’ultimo dell’anno, poi, non era affatto come adesso. In quegli anni non c’erano né concerti, né feste particolari in piazza che potessero richiamare l’attenzione di buona parte della popolazione. Ricordo poi, che, quando iniziarono i primi concerti gratuiti a Firenze per il 31 dicembre, Scandicci si svuotava ulteriormente (e non poteva essere altrimenti).

Attraverso le parole, e considerato anche il notevole sviluppo che ha avuto Scandicci negli ultimi anni, non è poi così semplice spiegare cosa si provasse in quel periodo, dove si stava bene insieme e ci divertivamo, nonostante non ci fossero né Internet, né i cellulari, quindi, niente social e niente foto (e video) spammabili in real time.

Considerato il clima di “austerity” e tutte le restrizioni imposte da questo maledetto Covid soprattutto per quest’ultimo dell’anno, ho pensato, per un momento, che… anche Scandicci, in occasione dell’imminente capodanno, potrebbe tornare indietro nel tempo, un po’ come Marty McFly e “Doc” Brown sulla DeLorean.

Con un po’ di fantasia ho immaginato, infatti, che nelle varie zone di Scandicci, da San Giusto a San Vincenzo, da Le Bagnese a San Colombano, passando per il centro, Casellina, Vingone, Badia a Settimo, San Martino etc., verso la mezzanotte del prossimo 31 dicembre, possa tornare quel silenzio, adesso decisamente insolito ed anacronistico, per il capodanno, lo stesso silenzio, in fondo, che caratterizzava le nottate scandiccesi fino a 30 anni fa.
Silenzio che, però, proprio come accadeva negli anni settanta e ottanta, potrebbe essere “spezzato” nei pochi minuti che anticipano la mezzanotte, da qualche persona che, nel rispetto delle distanze e per pochissimi minuti, pur di manifestare la propria… soddisfazione per la fine di questo nefasto 2020, potrebbe salutare il nuovo anno, sotto la propria casa o sui balconi, con qualche gioco pirico a basso “dosaggio”.
Pensate che infrangere leggermente il coprifuoco per pochi, pochissimi, minuti per una causa “nobile”, quanto unica, possa restare solo l’utopia di una notte di mezzo, anzi, di inizio… inverno?
Chissà?
L’importante, comunque, sarà risalire sulla DeLorean prima che un fulmine colpisca qualche… campanile.

Di Roberto Vinciguerra, giornalista 


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