Selfie alla tomba di Mussolini: sospeso il consigliere di Scandicci

18 Agosto 20203min974

Non ci sono volute molte ore perché arrivasse il cartellino giallo da parte della dirigenza regionale della Lega ai danni di Christian Braccini, il consigliere comunale del carroccio a Scandicci che ha ritenuto producente (evidentemente per sé e per il partito) pubblicare sui social i selfie che qualche giorno fa si è fatto a Predappio, alla cripta di Mussolini, corredate dalla scritta “Viva l’Italia”.

Il commissario regionale leghista Daniele Belotti ha infatti sospeso dalla carica Braccini, spiegando che «ritenendo grave quanto fatto dal nostro esponente abbiamo deciso di procedere con l’immediata sospensione dello stesso dal nostro partito. I valori di libertà e democrazia non devono essere, infatti, mai minimamente messi in discussione, neppure tramite un qualsiasi riferimento fatto sui social durante una normale vacanza estiva».

Questa scelta apparentemente “nostalgica” da parte del consigliere comunale di Scandicci era stata aspramente criticata fin dal primo momento dalla vicecapogruppo del Pd in consiglio regionale Monia Monni, che aveva scritto: «Non si può “omaggiare” Mussolini a Predappio e un minuto dopo sedersi in un consiglio comunale senza battere ciglio. Nelle istituzioni democratiche e antifasciste non ci può essere spazio per coloro che osannano l’Italia dei repubblichini, dei franchi tiratori, della guerra e delle leggi razziali. Il consigliere di Scandicci del gruppo Lega-Salvini Premier deve dimettersi con effetto immediato».

A nostro avviso, al di là della pubblicazione delle foto in sé, ciò che proprio non può essere tollerato – a maggior ragione da un rappresentante di un soggetto politico – è aver aggiunto la scritta “Viva l’Italia”, quasi a voler rimarcare che l’essenza vera del nostro paese sarebbe da identificare proprio con quella fase storica coincidente col ventennio. Un’offesa sconfinata a chi è morto e a chi ha sofferto a causa dell’esito nefasto della dittatura mussoliniana, una scelta inconcepibile – fatta forse d’impulso? – di voler calpestare i valori di democrazia e libertà di un popolo. Insomma, il problema non è andare a Predappio e al vicino cimitero monumentale dove, nel sottosuolo, si trova la cripta della famiglia Mussolini: trattasi di luoghi, comunque la si metta, intrisi di storia e di riferimenti storici, che quindi male sarebbe voler far cadere nell’oblio. Ma quella scritta “Viva l’Italia”, proprio no…

Una cosa è certa: Braccini, con la sua presa di posizione “nostalgica”, non ha reso un gran servizio alla causa di Susanna Ceccardi, la candidata leghista di centrodestra alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre prossimi.

 

 

 


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