VIAGGI A COLORI – I cervi in amore

22 Luglio 202115min549
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L’autunno nella regione del Great American West è caratterizzato in molti modi: la brina sull’erba di prima mattina, il fruscio delle foglie scintillanti dei pioppi tremuli, i laghetti montani con un contorno di ghiaccio, Colori ed odori forti, ma niente di così ammaliante quanto il bramito del cervo americano, Cervus alaphus.

Parlando correttamente, questi animali sono chiamati Wapiti, nome di derivazione dei nativi Shawnee, che significa “cervo bianco” riferendosi al manto chiaro primaverile, “sbiancato”. Il cervo è stato storicamente importante per i nativi americani fornendo cibo, abbigliamento, armi, decorazioni, strumenti, spiritualismo e mezzo di scambio.

Durante l’accoppiamento autunnale, un cervo maschio dominante raccoglie un harem di femmine, e tramite il proprio bramito esercita le alte frequenze per attrarre le femmine e accoppiarsi. I maschi difendono il loro harem confrontandosi in veri e propri duelli a cornate con altri maschi, strofinando il palco di corna su alberi e arbusti e stabilendo così una gerarchia di dominio tra gli altri maschi all’interno del loro territorio. Uno spettacolo della natura che è una fascinazione quasi interamente uditiva.

Il suono di un cervo maschio adulto americano è qualcosa che attira molti visitatori nei PARCHI NAZIONALI dello YELLOWSTONE e del GRAND TETON come in altri luoghi del Great American West ove la natura sprigiona la sua forza ogni autunno, perché è un’esperienza memorabile. Lo Yellowstone National Park (YNP) ospita senza dubbio la più grande mandria di cervi di circa 6 mila capi che migrano nei diversi periodi dell’anno. Ogni autunno, a partire da metà agosto da alcuni anni, i wapiti entrano nella loro stagione riproduttiva che continua per circa un mese, e quel mese è tipicamente settembre, con la metà del mese che segna il picco della fase dell’accoppiamento. A volte si estende fino a ottobre tanto che il bramito del cervo maschio si sente a gran voce fino a metà ottobre.

Lungo il fiume Madison all’interno del parco dello Yellowstone, in particolare, settembre è un mese in cui si può vedere la stagione dell’accoppiamento dei cervi in pieno svolgimento. Qui, alcuni dei migliori fotografi del mondo si riuniscono ogni anno per scattare foto dopo foto dei cervi maschi e dei loro harem. Tipicamente in questo periodo dell’anno, un grosso cervo maturo tiene a bada e domina una mandria fino a trenta o più femmine, la metà delle quali sono in ottime condizioni per il primo accoppiamento.

Nel MONTANA centrale e nord-orientale – a meno di un’ora d’auto da Lewistown – il Charles M. Russell National Wildlife Refuge si estende per più di un milione di ettari lungo il fiume Missouri. Ogni autunno, quando i pioppi lungo il “Big Muddy” diventano gialli nella fresca aria autunnale, i wapiti del Missouri River Breaks mettono in scena un grande spettacolo. La Slippery Ann Elk Viewing Area vede centinaia di cervi durante il picco dell’accoppiamento. Il cervo maschio emerge dai salici lungo il Missouri per competere per le femmine, spesso scontrandosi in modo drammatico con un altro esemplare maschio, antagonista. La scena lungo il fiume sembra più o meno la stessa oggi così come nel 1805 debbono averla ammirata i membri della spedizione di Lewis e Clark durante l’avventurosa ricerca del Passaggio a Nord-Ovest. I cervi si radunano a Slippery Ann da ormai più di 100 anni. Dei circa 5.000 cervi che popolano la riserva Russell, è attestato che 500 cervi possono frequentare la zona a settembre. Il numero dei cervi a Slippery Ann rimane alto fino ad ottobre.

Il momento migliore per vedere il cervo in amore a Slippery Ann è tra le 17 e le 20 e – curiosamente – il maschio arriva a perdere il 30% del suo peso corporeo durante la stagione in calore poiché non ha la possibilità di mangiare e bere molto data l’intensità della sua attività!

A Missoula invece, la Rocky Mountain Elk Foundation ha un centro con esposizioni divertenti e interattive, mostre che invitano ad apprendere di più sul cervo americano, il proprio territorio e il ruolo che gioca la fondazione nella conservazione della specie. Si scopre la variegata fauna selvatica che dimora nel territorio dei cervi, si esplora il ruolo che tutti noi giochiamo nella conservazione dell’habitat e ci si connette con il ricco patrimonio che rende lo spazio all’aperto così importante per tanti di noi.

Lungo il percorso si ascolta il bramito del cervo, si mette alla prova la propria conoscenza della fauna selvatica, si impara ad identificherai le tracce degli animali, si valuta il peso di un corno di cervo e ci si intrattiene con filmati sulla conservazione della fauna selvatica. Altri punti salienti includono un’impressionante esposizione di trofei di cervi, il negozio di souvenir e il sentiero all’aperto per una passeggiata. Nella zona del Greater Yellowstone la migrazione della fauna selvatica è ben nota e proprio la Paradise Valley del Montana, nel sud-ovest dello stato, è una zona importante per la sopravvivenza della famosa mandria di Northern Elk dello Yellowstone e per una popolazione di wapiti residenti – la Paradise Herd (Mandria del Paradiso) –  che si sposta tra le terre pubbliche di montagna sul versante settentrionale della valle. In questo quadro rurale sono ben radicate le tradizioni dei ranch, le splendide vedute e la svariata gamma di svaghi ricreativi nell’accesso settentrionale del parco nazionale. La Paradise Valley è circondata dal patrimonio forestale che protegge una varietà di fauna selvatica, tra le quali spicca il cervo oltre ad altre specie ed una crescente presenza di lupi grigi e orsi grizzly.

Quale parte dell’ecosistema naturale, i wapiti appartengono anche al NORTH DAKOTA. Una volta il cervo americano era nativo delle Badlands del North Dakota ma scomparve dalla regione alla fine del 1800 essendo un alimento base per le prime civiltà. Quando Theodore Roosevelt arrivò nelle Badlands negli anni 1880, pochi cervi erano rimasti in questa zona del paese.

Anche se Roosevelt chiamò il suo Elkhorn Ranch come le corna ad incastro trovate in loco, era difficile trovare esemplari vivi. “Questo maestoso e splendido cervo, il più nobile del suo genere… sta svanendo rapidamente”, scrisse nel 1880. Alla fine del secolo non si trovavano più cervi nelle Badlands. Il Theodore Roosevelt National Park reintrodusse il cervo nelle Badlands del North Dakota nel 1985. Dopo la reintroduzione, la popolazione dei wapiti è cresciuta significativamente a causa del foraggio produttivo, dell’habitat favorevole e dell’assenza di predatori naturali. I visitatori della South Unit del parco nazionale hanno l’opportunità di vedere cervi, molto più frequenti rispetto alla North Unit.

Gli animali possono essere difficili da individuare, e il fattore chiave non è dove ma quando. Come la maggior parte dei mammiferi da pascolo, i cervi sono comunemente visibili proprio accanto alle così dette “città dei prairie dog”, le tane dei roditori. Il momento migliore per cercarli è all’alba e al tramonto, in quanto di solito rimangono nascosti in aree boschive durante gran parte della giornata. La popolazione dei cervi in North Dakota è presente anche nella zona della Killdeer Mountain con esemplari che si presume siano scappati dalla Fort Berthold Indian Reservation.

Queste montagne del nord-ovest dello stato presentano grandi sinuose colline, folti cespugli e prati erbosi, proprio il tipo di terreno che i cervi amano. Chiamate dai nativi indiani TAH-KAH-O-KUTY, “il luogo in cui uccidiamo i cervi” sorgono sopra le pianure a nord della città Killdeer. Sul lato occidentale della catena si trova un rifugio per cervi, alci, pecore bighorn, fagiani, galli cedroni, tacchini selvatici e antilopi. La Killdeer Mountain Four Bears Scenic Byway di un centinaio di km. offre un paesaggio unico ed incantevole in una delle zone più scenografiche del North Dakota occidentale che riunisce la Killdeer Mountain e le Badlands.

Anche nel SOUTH DAKOTA ci sono prove che il wapiti vagava per le sue terre 35.000 anni fa. Gli indiani delle pianure li cacciavano per la carne e la pelle, creavano ornamenti dai denti, modellavano strumenti da ossa e palchi di corna e palchi per fare medicine. Lewis e Clark, nel 1804 e nel 1806, trovarono cervi del Manitoban nelle praterie lungo il fiume Missouri, ma 75 anni dopo pochi esemplari rimasero nelle pianure. I cercatori d’oro nel 1876 trovarono le Black Hills ricche di cervi del Manitoban, ma nel giro di una decina d’anni scomparvero. Tra il 1911 e il 1920, 200 cervi delle Montagne Rocciose (di colore più chiaro del Manitoban e con corna più grandi ma corpi leggermente più piccoli) furono trapiantati dalle Teton e Yellowstone alle Black Hills. Essi prosperarono e furono l’inizio dell’attuale mandria delle Black Hills che ne conta più di 2.000.

La caccia con l’arco e il fucile riesce a mantenere costante e monitorata la dimensione del branco, grazie ai comuni sforzi del Dipartimento di Stato di Caccia, Pesca e Parchi, lo U.S. Forest Service e la Rocky Mountain Elk Foundation che lavorano insieme per il benessere del branco e per migliorare l’habitat. Ed è proprio a settembre che i ranger del Wind Cave National Park offrono programmi guidati durante diverse serate alla settimana per ascoltare questo affascinante rituale dell’accoppiamento con il bramito d’accompagnamento. Il cervo americano o wapiti é la più grande specie di cervo di questo parco nazionale situato nel sud-est delle Black Hills del South Dakota e che si estende in 28.295 ettari di prati con una prateria di erba mista e foreste di pino di Ponderosa (Pinus Ponderosa). Il parco ospita una varietà di fauna selvatica nativa oltre ai cervi, tra cui bisonti (Bison bison), antilopi pronghorn (Antilocapra americana), cervi (Odocoileusspp), coyote (Canis latrans) e cani della prateria coda nera (Cynomys ludovicianus). Anche qui i cervi americani furono reintrodotti tra il 1914 e il 1916.

L’autunno porta un vivace spettacolo di colori nel territorio di Yellowstone Teton dell’IDAHO orientale. Con le foglie che cambiano a settembre e all’inizio di ottobre, è un ottimo momento per stare all’aria aperta e immergersi nella bellezza della natura e dei suoi paesaggi. La valle inizia a raffreddarsi in autunno, ma ci sono ancora un sacco di attività all’aperto accessibili per goderne a pieno: pesca, gite a cavallo, hiking. I suoni del bramito dei cervi rimbalzano attraverso le colline: assistere all’accoppiamento è un evento speciale. Si suggerisce di trascorrere almeno qualche giorno esplorando l’Idaho orientale in autunno, poiché è in grado di far innamorare per tutte le meraviglie naturali che preserva. L’Idaho orientale è una porta d’ingresso al Parco Nazionale di Yellowstone, il che significa che questa regione da sempre rappresenta l’avventura. Soggiornarvi è anche sperimentare le sue acque fluviali di pesca a mosca famose a livello mondiale, inoltrarsi in escursioni nelle pinete e prati di lupini. Le cittadine di Driggs, Victor e Tetonia, che sorgono tranquille sul lato occidentale delle montagne Tetons, sono destinazioni pittoresche per chi ama esplorare e cercare ricreazione all’aperto senza la folla dei turisti. Il soggiorno al Teton Mountain Ranch è abbastanza speciale durante i mesi autunnali con i cervi maschi in fase di corteggiamento nelle vicinanze. Dal ranch si può sentire loro bramito, ma –  per un’esperienza davvero speciale – si può sempre prendere in considerazione di partecipare ad un tour d’avvistamento dei cervi, disponibile da giugno fino alla fine di settembre. Il rituale dell’accoppiamento del cervo è un periodo intenso dell’anno per ammirare una testimonianza della natura, quando i cervi maschi si sfidano l’un l’altro ed eseguono molti altri rituali di accoppiamento. Durante un Elk Tour si è trasportati in modo sicuro vicino a una mandria di cervi per un incontro ravvicinato. Guidare intorno Palisades Reservoir in autunno offre paesaggi veramente spettacolari: in un unico luogo idilliaco è possibile ammirare ogni colore autunnale, in genere fino alla fine di settembre e agli inizi di ottobre. In giro in auto o in moto si snoda intorno al lago, offrendo molte soste per scattare una foto del fogliame sui fianchi delle montagne circostanti. I fotografi sanno che l’alba è il momento migliore per fotografare i colori vicino al lago. All’alba, il sole sorge da dietro le montagne e getta un bel bagliore attraverso il lago e anche la fauna selvatica tende ad essere più attiva nelle ore del mattino. Per i pescatori avidi, l’autunno (come la primavera) è uno dei periodi migliori per la pesca lacustre, poiché le temperature si rinfrescano e i pesci sono più attivi.


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