Volley, presto la serie C nel futuro della Stella Rossa?

9 Settembre 20206min1178
Stella Rossa Scandicci

Nove squadre – dal minivolley alla serie D, tutte esclusivamente femminili – una quindicina di tecnici e circa centocinquanta iscritte: questo, in estrema sintesi, l’identikit della Stella Rossa, società di pallavolo di Scandicci che fra un mesetto o poco meno affronterà per la prima volta nella sua storia il campionato di serie D.

«Abbiamo fatto una squadra piuttosto competitiva – dichiara in proposito Paolo Barucci, presidente da poco più di due anni -, per poter arrivare a fine campionato fra le prime cinque, sette formazioni; non temiamo alcuna avversaria, proprio perché abbiamo allestito una squadra in grado di giocarsela un po’ con tutte».

Per dare corpo allo “squadrone” – che domani, giovedì 10 settembre, inizierà la preparazione in vista dell’inizio del campionato, previsto per la fine di ottobre o la prima settimana di novembre – Barucci ha optato per tre o quattro prestiti, ma le altre giocatrici sono tutte frutto del vivaio, cresciute quindi pallavolisticamente in casa Stella Rossa.

È da evidenziare che il presidente ammette senza giri di parole che l’intenzione è quella di disputare questo torneo 2020/21 al meglio e guadagnarsi sul campo la promozione in C, ma se questo non dovesse avvenire la promozione la vorrebbe acquistare, trovando una società disponibile allo scambio. Qui si entra in questioni che perlopiù conoscono solo gli addetti ai lavori, ma provando a sintetizzare possiamo dire che si può salire di categoria o perché si finisce il campionato fra le più “brave della classe” oppure “acquistando” un posto in una serie superiore. Facciamo un esempio: la società X è in serie C, ma quest’anno non ha le risorse economiche per starci; la società Y è invece in serie D (che costa meno) e avrebbe le coperture finanziarie per poter stare in C: i presidenti quindi si accordano per scambiarsi le collocazioni nelle due serie, magari con l’integrazione di un conguaglio. Questo fa sì, parlando per assurdo, che una società che milita ad esempio in seconda divisione se trovasse uno sponsor potente potrebbe – previa una controparte disponibile – comprarsi un posto in serie A e giocare contro Conegliano, Savino Del Bene, etc…

Lasciando da parte gli esempi, in concreto la Stella Rossa quest’anno nel suo piccolo ha fatto così: ha acquisito il posto in serie D dal Campi Bisenzio, scambiando con i campigiani il suo posto in prima divisione (la categoria subito sotto) più un conguaglio economico.

Ed è indubbiamente significativo lo scopo di Paolo Barucci: «Vogliamo arrivare in serie C per dare una prospettiva concreta e non illusoria alle tante ragazze di Scandicci che desiderano praticare con soddisfazione la pallavolo rimanendo in città – spiega -: possono iniziare con noi fin dal minivolley, sapendo però che potranno realmente arrivare in serie D o serie C, dove avranno appunto le loro soddisfazioni, sia perché si gira in tutta la regione, sia perché si comincia a vedere una pallavolo di buon livello (sia perché, aggiungiamo noi, in serie C “girano” anche piccoli rimborsi spese, ndr). Mentre invece – prosegue Barucci – ci sono società blasonate di A da cui sono comprensibilmente attratte tante ragazzine che cullano sogni di “carriera”, ma quando intorno ai dodici, tredici anni, inizia ad essere fatta una selezione qualitativa delle giocatrici, quelle ritenute non promettenti vengono mandate in società minori del territorio, disperdendo in tal modo il patrimonio di pallavoliste della nostra città e “costringendo” le famiglie a portarle agli allenamenti anche in Comuni molto distanti».

Va ricordato, a questo punto, che statisticamente in tutta Italia arrivano ogni anno in serie A solamente una o due ragazze, su circa un milione di atlete che praticano questo sport! Invece in serie D o C ne arrivano un centinaio di migliaia all’anno, quindi parliamo di prospettive ben più realistiche in termini probabilistici.

La gestione della Stella Rossa implica un esborso annuo di circa 100mila euro (4500 euro al mese solo di retribuzione per gli allenatori), che è reso possibile grazie a qualche sponsor, alle quote associative e al volontariato dei dirigenti. In questo momento è atteso inoltre un bando del Comune per dare alle società sportive un po’ d'”ossigeno finanziario” a compensazione delle mancate entrate dovute alla pandemia.

Fra i cardini della società – che gioca le partite casalinghe alla palestra della scuola Campana il sabato alle 18 e che si allena pure alle palestre della 25 aprile e della Spinelli – anche Biba Innocenti (tre scudetti in serie A con la mitica Valdagna) responsabile del settore giovanile e il direttore tecnico, nonché allenatore, Paolo Tofanari, con trascorsi in serie B. Una società, la Stella Rossa, che sembra quindi voler puntare a ritagliarsi un ruolo di indubbia dignità nel panorama della pallavolo toscana senza però rinunciare allo spirito genuino di “grande famiglia”: lo confermano le ragazze che dopo aver cessato l’attività di giocatrici, ormai mogli e madri, rimangono alla corte di Barucci come allenatrici e collaboratrici.

 


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