CURIOSITA’ DI SCANDICCI – Santa Maria a Greve e i suoi diavoli

22 Giugno 20212min850
Diavolo

Il demonio – l’angelo ribelle che all’inizio della storia del cosmo venne sconfitto e cacciato dal paradiso terrestre – nella teologia medioevale occupava un ruolo fondamentale: nel libro dell’Apocalisse troviamo infatti la lotta tra Dio e Lucifero e per la creazione di un’iconografia diabolica gli artisti si sono ispirati a varie fonti, fra cui Dante, che ebbe un ruolo fondamentale nel consolidare e codificare gli “incubi” medioevali. Nella sua Commedia il Sommo Poeta attinse a una serie di elementi già esistenti, che in parte rielaborò e amalgamò ottenendo un risultato universalmente riconosciuto di altissimo livello in quanto a originalità.

Anche a Scandicci, come spiega Leonardo Colicigno Tarquini, storico dell’arte medioevale, esistono opere d’arte dove compare il Principe delle Tenebre, per esempio nella chiesa di Santa Maria a Greve, dove troviamo un bel dipinto di Pietro Benvenuti del 1828 raffigurante Cristo nel deserto che viene servito dagli Angeli. Dietro al Salvatore vediamo un diavolaccio, visibilmente irritato, avvolto da una densa nube, elemento quest’ultimo significativo, perché molti teologi dell’età di mezzo, primo tra tutti Bonaventura da Bagnoregio, credevano che il Diavolo, sulla base di un passo di San Paolo, raggiungerà l’Inferno solo alla fine dei tempi e nel frattempo si nasconderebbe nell’aria densa e scura, generando tempeste.

Sempre nella chiesa di Santa Maria a Greve ci sono altri demoni, animali alati scolpiti nella lastra di pietra raffigurante Ercole e Megara: sono spiritelli forieri di pensieri e attitudini maligne che annientano la concordia della vita familiare.

Di Luca Campostrini


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